JERSEY, LA STOFFA PIÙ AMATA DALLA MODA

tessuto jersey

Chissà quante volte abbiamo indossato capi in jersey senza nemmeno sapere che si trattasse proprio di questa stoffa. Questo perché ci capita raramente di soffermarci sul materiale da cui ci lasciamo avvolgere. Ci piace un vestito visto magari in vetrina, lo proviamo, ci calza bene, lo compriamo. E nemmeno andiamo a leggere l’etichetta con l’indicazione dei tessuti che lo compongono. Vero? Non è un errore così grave, però conoscere la stoffa di cui è composto un dato capo è importante per capirne la qualità. E molti saranno sicuramente i capi in jersey che abbiamo nel nostro armadio. La moda fa infatti un largo uso di jersey da almeno un secolo, creando capi femminili e non solo. Vediamo dunque nello specifico di cosa si tratta e come viene maggiormente usato.

Le origini del jersey

Il jersey esiste da tantissimo tempo, ma non da subito è stato utilizzato nel campo della moda. Alla fine dell’800 era indossato principalmente dai pescatori dell’isola omonima, nella Manica, da cui ha preso il nome questa stoffa. Era considerato però un materiale di scarsa qualità, e di certo non adatto per poter essere preso in considerazione dagli atelier di alta sartoria. Fu poi Coco Chanel, nei primi anni del ‘900 , a farne acquisire valore cominciando ad utilizzarlo per molti suoi capi. Da allora la moda non ha più potuto farne a meno, tanto che ormai il jersey è un evergreen che non tramonterà mai.

Le speciali caratteristiche del jersey

Soffermiamoci ora su ciò che caratterizza il jersey. Va detto innanzitutto che non è un vero e proprio tessuto. Rientra nella “categoria” della maglieria. Infatti, in gergo comune, è conosciuto come maglina. Le sue caratteristiche principali sono: leggerezza, morbidezza ed elasticità. Elementi questi che rendono il jersey particolarmente indicato per le stagioni più calde, grazie anche alla sua capacità di essere traspirante. La sua versatilità però ne permette anche l’uso nelle stagioni più fredde. Ciò che lo rende speciale è inoltre la malleabilità che ne consente di adattarsi perfettamente alle forme del corpo, oltre al fatto che non si sgualcisce ed è facile da lavare.

Le varie tipologie

Il jersey si presenta di solito rasato, elastico o a nido d’ape a livello di struttura. Inoltre è solitamente mischiato con altre fibre, con cui riesce a sposarsi benissimo. E in base alla fibra con cui è unito, si ha una diversa tipologia di jersey. Partiamo dal jersey cotone: qui il jersey è “fuso” al 100% cotone ed è particolarmente ideale per t-shirt e camicette estive. Abbiamo poi il jersey di lycra, composto da 80% poliestere e 20% lycra. Questa tipologia è particolarmente elasticizzata e la troviamo negli abiti lunghi e spesso anche nei costumi da bagno. Un’altra tipologia è il jersey viscosa: setosa al tatto e usata in particolare per vestiti, gonne e biancheria. Per continuare l’elenco, esiste anche il jersey doppio: non ha una percentuale precisa di fibre con cui è mixato ed è lavorato a maglia a due strati. Rispetto ad altre tipologie è meno elasticizzato ed è usato per cardigan, abitini anche invernali, blazer. Questi sono i principali tipi di jersey che troviamo nel mondo della moda e che indossiamo quasi quotidianamente.

Comfortwear

Se volessimo trovare un unico termine che riassuma il jersey, lo possiamo definire comfortwear. Questo perché questo materiale esprime comodità nell’indossarlo. Non a caso, i capi realizzati col jersey, hanno proprio bisogno di trasmettere comfort a chi li indossa. Pensiamo ai leggings, all’intimo e a qualsiasi capo dell’abbigliamento sportivo unisex. Ma anche pigiami e perfino calzature (accoppiato a cuoio e gomma). Nonché, come abbiamo detto, costumi da bagno, maglie e camicette estive. Un non tessuto tuttofare quindi!